Guidare dopo aver assunto droghe è un comportamento non solo pericoloso ma anche severamente punito dalla legge. La Polizia Stradale dispone oggi di diversi strumenti per individuare e sanzionare chi si mette al volante sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. In questa guida analizziamo in modo pratico e chiaro quali sono i controlli effettuati e cosa rischia chi viene fermato.
Strumenti di controllo: come funzionano?
1. Precursore: il primo passo
Il precursore, è uno strumento simile all’etilometro utilizzato per l’alcol. Permette di rilevare la presenza di droghe nel corpo, ma il suo risultato è preliminare e non definitivo.
Se il risultato è positivo:
- La polizia può vietare al conducente di proseguire il viaggio.
- Se non c’è un altro guidatore idoneo, il veicolo viene portato in un luogo sicuro o in una rimessa autorizzata.
- Il conducente deve sottoporsi a una visita medica entro 60 giorni. Se non lo fa, la patente viene sospesa fino all’esame. Se l’esito della visita è negativo, la patente viene revocata per tre anni.
2. Test salivare: la conferma definitiva
Se il precursore è positivo, o se la polizia ha ragionevoli motivi per sospettare l’uso di droghe (ad esempio comportamento strano o contesto sospetto), il conducente può essere sottoposto a un test salivare.
Cosa succede in caso di positività:
- La patente verrà ritirata immediatamente.
- Il conducente non può continuare a guidare.
- Entro 60 giorni deve sottoporsi a una visita di revisione.
- Se la visita ha esito negativo, la patente viene revocata per tre anni.
Attesa dei risultati: Se l’esito del test salivare non è immediato, ma il precursore è positivo, la patente può essere ritirata fino a 10 giorni, in attesa dei risultati.
3. Controlli presso strutture sanitarie
Se il test salivare non è possibile o viene rifiutato, la polizia può portare il conducente in una struttura sanitaria per prelievi di sangue o urina.
Il rifiuto del test comporta:
- Sanzioni gravi e l’accusa di reato.
- La procedura è simile a quella del test salivare: ritiro della patente, visita medica obbligatoria e, in caso di esito negativo, revoca della patente per tre anni.
Segnali di alterazione: bastano per l’accusa?
Segni come occhi arrossati o eloquio sconnesso possono far sospettare l’assunzione di droghe, ma da soli non sono sufficienti per accusare un conducente. Secondo la Corte di Cassazione, è sempre necessario un test ufficiale (precursore, test salivare o analisi di laboratorio) per confermare lo stato di alterazione.
Conclusione: guida pratica e consigli utili
- Sii consapevole delle conseguenze: Le sanzioni per guida sotto l’effetto di droghe sono severe e prevedono la revoca della patente per anni.
- Collabora con le autorità: Rifiutare i test aggrava la situazione e porta a sanzioni immediate.
- Controlli sempre più precisi: Con le nuove normative, le autorità hanno strumenti più avanzati per individuare chi guida sotto l’influenza di droghe.
Conoscere queste informazioni è fondamentale per comprendere i rischi e le responsabilità legate alla guida. La sicurezza stradale è un dovere di tutti.