
La pensione di reversibilità rappresenta una delle prestazioni previdenziali più importanti per tutelare economicamente i familiari superstiti in caso di decesso del pensionato. Ma quando il defunto aveva alle spalle più di un matrimonio, la questione diventa più complessa. In particolare, la ripartizione della pensione di reversibilità tra ex coniuge e coniuge superstite è regolata da una disciplina specifica, spesso poco chiara per i cittadini. In questo articolo, il nostro CAF ti spiega in modo semplice e completo quali sono i criteri stabiliti dall’INPS, come avviene la divisione dell’importo e quali sono i diritti di ciascun coniuge.
Cos’è la pensione di reversibilità
La pensione di reversibilità INPS è una prestazione erogata ai familiari superstiti (coniuge, figli, in alcuni casi anche genitori o fratelli) alla morte di un pensionato titolare di pensione diretta (vecchiaia, anticipata o invalidità). Si tratta di un meccanismo di trasferimento parziale del trattamento pensionistico, il cui scopo è quello di garantire la continuità del sostegno economico alla famiglia del defunto.
Il caso particolare: coniuge superstite ed ex coniuge
Se il pensionato deceduto era divorziato e risposato, il diritto alla pensione di reversibilità può essere condiviso tra l’ex coniuge e il coniuge superstite. L’articolo 9 della Legge n. 898/1970, come modificato dalla Legge n. 74/1987, regola questo particolare caso. Ma per l’ex coniuge il diritto non è automatico: servono specifici requisiti.
I requisiti dell’ex coniuge per ottenere la pensione di reversibilità
L’ex coniuge divorziato ha diritto alla pensione di reversibilità solo se:
- Era titolare di assegno divorzile stabilito dal tribunale al momento della morte dell’ex coniuge.
- Non si è risposato successivamente al divorzio.
- Il decesso è avvenuto dopo la sentenza di divorzio passata in giudicato.
Se mancano uno o più di questi requisiti, l’ex coniuge non ha diritto ad alcuna quota di reversibilità.
Come si calcola la ripartizione tra ex coniuge e coniuge superstite
Nel caso in cui entrambi abbiano diritto alla pensione di reversibilità, l’INPS ripartisce l’importo in proporzione alla durata dei rispettivi matrimoni. Tuttavia, il tribunale può intervenire e stabilire una ripartizione diversa, tenendo conto di ulteriori elementi, come:
- L’entità dell’assegno divorzile percepito
- La situazione economica attuale di ciascun coniuge
- L’eventuale assistenza morale o materiale prestata al defunto
La durata legale dei matrimoni è il punto di partenza, ma non è l’unico criterio applicabile. Per esempio, se l’ex coniuge è rimasto sposato per molti anni, ma il coniuge superstite ha assistito il pensionato fino al decesso, il giudice potrebbe riconoscergli una quota maggiore.
Come si presenta la domanda e chi decide la quota
Il coniuge superstite presenta la domanda di pensione di reversibilità all’INPS, indicando, se esistente, l’ex coniuge. Quest’ultimo dovrà a sua volta presentare istanza per far valere i propri diritti. In assenza di accordo, sarà necessario ricorrere al tribunale, che determinerà con sentenza la quota spettante a ciascuno.
È importante sapere che l’INPS non effettua autonomamente la ripartizione tra ex e attuale coniuge: in caso di contenzioso, l’Ente si limita ad applicare la decisione del giudice.
Il ruolo del CAF nella gestione delle domande
Rivolgersi a un CAF specializzato è essenziale per:
- Verificare il possesso dei requisiti per accedere alla pensione di reversibilità
- Presentare correttamente la domanda all’INPS
- Raccogliere e inviare la documentazione necessaria in caso di ripartizione tra più coniugi
- Ricevere assistenza nel caso di procedimenti giudiziari per la determinazione delle quote
Nel nostro CAF offriamo supporto completo nella gestione delle pratiche di reversibilità, aiutando sia i coniugi superstiti sia gli ex coniugi ad affrontare ogni fase della procedura con chiarezza e sicurezza.
Conclusione: reversibilità tra ex coniuge e coniuge superstite, un diritto da conoscere e tutelare
La ripartizione della pensione di reversibilità tra ex coniuge e coniuge superstite è un tema delicato e complesso, che richiede competenza e attenzione. Conoscere i criteri legali e agire con tempestività può fare la differenza nel riconoscimento del proprio diritto. Affidati al nostro CAF per una consulenza personalizzata: siamo al tuo fianco per tutelare i tuoi diritti previdenziali.