
L’intelligenza artificiale sta entrando gradualmente anche nel sistema pensionistico italiano. Grazie ai fondi del PNRR destinati alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, l’INPS ha avviato da circa un anno e mezzo una serie di sperimentazioni per automatizzare alcuni processi in ambito previdenziale e pensionistico.
Un nuovo approccio alla gestione delle pensioni
L’obiettivo principale è duplice: migliorare l’efficienza dei servizi offerti ai cittadini e ottimizzare l’impiego delle risorse interne dell’Istituto. In pratica, si mira a liberare personale da attività ripetitive, affidandole a sistemi automatizzati, per impiegarlo in mansioni a più alto valore aggiunto.
Una delle prime applicazioni ha riguardato la domanda di pensione di vecchiaia e l’assegno di invalidità, che ora possono essere gestiti con il supporto dell’intelligenza artificiale generativa.
Il piano triennale INPS per l’intelligenza artificiale
L’8 aprile 2024, l’INPS ha pubblicato il messaggio 1384/2024, che ufficializza il piano triennale 2024-2026 per lo sviluppo e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AIG – Artificial Intelligence Generativa). Il documento contiene indicazioni tecniche e operative per migliorare:
- digitale con utenti, pensionati e contribuenti.
- l’organizzazione interna dell’Istituto;
Intelligenza artificiale e simulazioni pensionistiche
ra le prime applicazioni pratiche rientra anche il potenziamento degli strumenti di simulazione pensionistica. Accanto all’ormai noto “Pensami”, l’INPS ha introdotto un motore di ricerca intelligente nell’area “Pensione e Previdenza – Domanda di pensione” del sito istituzionale.
La differenza? Mentre Pensami si basa su algoritmi fissi aggiornati periodicamente, i nuovi sistemi generativi sono in grado di apprendere dai dati e migliorare progressivamente. Questo consente un’interazione più naturale e veloce, seppur ancora limitata quando si affrontano questioni complesse o casi tecnici.
Il Consulente Digitale delle Pensioni: cos’è e come funziona
Tra le novità più rilevanti segnalate nella relazione annuale INPS del 24 settembre 2024 c’è il Consulente Digitale delle Pensioni. Si tratta di un servizio innovativo pensato per aiutare i pensionati a verificare se hanno diritto a prestazioni integrative che potrebbero aumentare l’importo della loro pensione.
Le funzionalità principali del Consulente Digitale
Il sistema guida l’utente in un percorso personalizzato e consente di:
- verificare il diritto alla quattordicesima mensilità;
- controllare l’integrazione al trattamento minimo;
- valutare se si può richiedere un supplemento di pensione.
Uno dei vantaggi più apprezzati è che non sono necessarie credenziali SPID o CIE per iniziare il percorso: il pensionato può accedere in modalità semplificata e rispondere a poche domande per capire se ha diritto a un’integrazione.
Un esempio pratico: integrazione al minimo
Nel 2025, l’integrazione al minimo è riconosciuta se l’importo lordo della pensione è inferiore a 563,74 euro (reddito 2023), ma solo in presenza di una pensione contributiva o mista. Il sistema guida l’utente passo dopo passo per valutare questi criteri.
Lo stesso vale per la quattordicesima, erogata ai pensionati di almeno 64 anni con un reddito lordo non superiore a 1.166,24 euro mensili.
Il supplemento di pensione
Il servizio è utile anche per chi ha versato contributi dopo il pensionamento. In questo caso, il Consulente verifica se sono trascorsi almeno 5 anni dal pensionamento (o 2, se si è già compiuto 67 anni) e in quale gestione previdenziale sono stati versati i contributi.
I limiti attuali del sistema
Sebbene il Consulente Digitale rappresenti un notevole passo avanti nella semplificazione dei servizi INPS, al momento si rivolge soprattutto a una platea di utenti poco esperti e poco digitalizzati. Per le situazioni più complesse, resta fondamentale l’intervento umano o l’assistenza tramite patronati.
Conclusioni: un futuro sempre più digitale per le pensioni
L’adozione dell’intelligenza artificiale da parte dell’INPS segna l’inizio di una trasformazione profonda del sistema pensionistico italiano. Tra consulenti digitali, simulazioni intelligenti e automatizzazione delle domande, il futuro dei servizi previdenziali sarà sempre più digitale, personalizzato ed efficiente.