
Nel panorama della previdenza complementare italiana, l’iscrizione a più fondi pensione è una scelta sempre più comune tra i lavoratori. Tuttavia, questa decisione comporta implicazioni significative, soprattutto in termini di vantaggi fiscali legati all’anzianità maturata.
Anzianità e tassazione agevolata: cosa dice l’Agenzia delle Entrate
Con la risoluzione n. 29/E dell’11 aprile 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti fondamentali sul calcolo dell’anzianità di partecipazione alle forme pensionistiche complementari. In particolare, ha stabilito che, in caso di iscrizione a più fondi pensione, per determinare l’aliquota di tassazione agevolata sulle prestazioni pensionistiche, è necessario considerare l’anzianità maturata nella posizione non integralmente riscattata accesa in data anteriore.
Questo significa che l’anzianità complessiva, anche se maturata in fondi diversi, può contribuire alla riduzione dell’aliquota fiscale dal 15% al 9%, a condizione che le posizioni non siano state completamente riscattate e che vi sia un’attestazione che certifichi la data di adesione e l’assenza di riscatto totale.
Trasferimento tra fondi e mantenimento dell’anzianità
Il trasferimento della posizione individuale da un fondo pensione a un altro non interrompe l’anzianità di adesione alla previdenza complementare. Essa prosegue nella forma pensionistica presso la quale ci si trasferisce, permettendo così di mantenere i benefici legati alla durata dell’adesione, come la possibilità di richiedere anticipazioni o la tassazione agevolata sulle prestazioni.
È importante notare che, per effettuare un trasferimento volontario, è generalmente necessario aver partecipato al fondo pensione di provenienza per almeno due anni.
Vantaggi dell’anzianità contributiva
L’anzianità contributiva nella previdenza complementare offre diversi vantaggi:
– Anticipazioni: dopo otto anni di adesione, è possibile richiedere anticipazioni sulle somme accantonate per esigenze specifiche, come l’acquisto della prima casa.
– Prestazioni pensionistiche: una maggiore anzianità può influire positivamente sulla tassazione delle prestazioni erogate al momento del pensionamento.
– Flessibilità: la possibilità di trasferire la posizione tra fondi senza perdere l’anzianità consente agli aderenti di adattare la propria strategia previdenziale alle esigenze personali e alle condizioni di mercato.
Conclusioni
L’anzianità maturata nelle forme di previdenza complementare gioca un ruolo cruciale nella determinazione dei benefici fiscali e delle possibilità offerte ai lavoratori. In un contesto in cui l’iscrizione a più fondi pensione è sempre più frequente, è fondamentale comprendere le implicazioni di tali scelte e pianificare con attenzione la propria strategia previdenziale.