
Con l’arrivo dell’estate e delle prime giornate da bollino rosso, tornano le restrizioni per i lavori all’aperto nelle ore più calde della giornata. Le temperature, che in molte Regioni superano già i 40 gradi, hanno spinto le autorità a introdurre nuove ordinanze regionali contro il rischio da stress termico.
Se lavori nei cantieri, in agricoltura o in qualsiasi altro settore che prevede attività all’esterno, è fondamentale conoscere le regole in vigore per evitare sanzioni e tutelare la salute. Vediamo insieme quali sono gli orari di stop, i settori coinvolti e cosa prevede il nuovo Protocollo nazionale per la sicurezza dei lavoratori esposti al caldo.
Vietato lavorare all’aperto tra le 12:30 e le 16:00
Il divieto di lavoro all’aperto nelle ore più calde è ormai attivo in diverse Regioni, in base ai livelli di allerta meteo e ai picchi di temperatura. La fascia oraria più critica è quella tra le 12:30 e le 16:00, quando il rischio di colpi di calore e stress termico è maggiore.
I settori principalmente interessati sono:
✅ Edilizia e cantieri
✅ Agricoltura e lavori nei campi
✅ Attività di manutenzione stradale o ferroviaria
✅ Qualsiasi attività svolta in spazi esterni, senza adeguate protezioni
Le ordinanze vengono emesse a livello regionale, quindi è importante controllare gli aggiornamenti specifici per la propria zona.
Le Regioni che hanno già attivato il divieto
Alcune Regioni hanno già stabilito un calendario con date e orari precisi:
- Puglia: stop ai lavori nei campi e nei cantieri all’aperto dalle 12:30 alle 16:00, nei giorni con allerta caldo elevata
- Sicilia: divieto operativo dal 15 giugno al 15 settembre, con specifiche indicazioni giornaliere in base al bollettino meteo
- Sardegna: ordinanze locali per i settori agricolo e edile, con particolare attenzione ai picchi oltre i 40 gradi
- Emilia-Romagna, Lazio e Campania: pronte a varare ordinanze simili nelle prossime settimane, in base all’andamento delle temperature
Le altre Regioni stanno valutando provvedimenti analoghi, monitorando l’allerta meteo quotidiana emessa dal Ministero della Salute.
Cosa prevede il nuovo Protocollo nazionale per la sicurezza
Accanto alle ordinanze locali, è in vigore il nuovo Protocollo nazionale anti-caldo, siglato da Governo, INAIL e parti sociali, che punta a rafforzare la sicurezza dei lavoratori esposti a temperature estreme.
Tra le principali misure:
✔️ Divieto di lavoro all’aperto nelle ore centrali, nei giorni di allerta arancione o rossa
✔️ Sospensione o rimodulazione delle attività nei cantieri e nei campi
✔️ Obbligo per i datori di lavoro di fornire acqua, aree ombreggiate e pause più frequenti
✔️ Sorveglianza sanitaria rafforzata per i lavoratori più esposti
✔️ Formazione specifica su rischi e prevenzione legati al caldo
Le aziende che non rispettano le regole rischiano sanzioni, oltre a mettere a rischio la salute dei propri dipendenti.
A chi si rivolge il divieto di lavoro all’aperto?
Il divieto coinvolge:
✅ Lavoratori dipendenti di aziende agricole, edili, stradali
✅ Collaboratori autonomi e imprese individuali che operano all’esterno
✅ Lavoratori stagionali impiegati in settori a rischio
✅ Cooperative e imprese di servizi con attività all’aperto
Nel nostro CAF e Patronato assistiamo lavoratori e aziende nell’applicazione delle normative, offrendo:
- Supporto nella gestione dei contratti e delle sospensioni temporanee
- Consulenza per accedere a eventuali ammortizzatori sociali legati alle interruzioni per caldo eccessivo
- Informazioni aggiornate sulle ordinanze e le misure attive nella tua Regione
L’importanza della prevenzione
Ogni estate i numeri parlano chiaro: il caldo intenso può causare colpi di calore, disidratazione e malori anche gravi. Per questo, è fondamentale:
✔️ Rispettare le fasce orarie di stop stabilite dalle Regioni
✔️ Utilizzare dispositivi di protezione (cappelli, indumenti leggeri, creme solari)
✔️ Bere frequentemente
✔️ Fare pause all’ombra
✔️ Segnalare al datore di lavoro eventuali malori
La salute viene prima di tutto, ed è un diritto tutelato dalla legge.